CNA-Fita: Brennero, ogni ora di stop al confine ci costa 60 euro.

Rimane aperto il problema del blocco austriaco al Brennero per controllare i profughi. «L’annunciata chiusura austriaca della frontiera del Brennero – aggiunge Cavallaro – comporterà un rallentamento del traffico e un aumento dei costi a carico degli autotrasportatori. Un’ora di fermo costa circa 60 euro».

Concorrenza sleale tra autotrasportatori, chiusura del confine del Brennero, nonché reintroduzione di alcune limitazioni nei confronti di specifiche merci tra Stati comunitari. Sono i temi discussi domenica dagli autotrasportatori trentini e altoatesini della Cna-Fita, riuniti a San Michele per una giornata di formazione.

 

L’incontro ha coinvolto buona parte degli oltre 200 aderenti. I temi di carattere fiscale e tecnico, come gli incentivi della Legge di Stabilità e l’utilizzo del cronotachigrafo, sono stati affiancati da altri argomenti, come la necessità di chiedere un incontro con le forze dell’ordine e con le istituzioni per cercare una soluzione all’illegalità e alla concorrenza sleale di operatori stranieri, che attanaglia il settore.

 

«Ci preoccupa molto la concorrenza sleale da parte di operatori che, trasgredendo la legge sul territorio nazionale, offrono servizi a prezzi molto bassi. Un fenomeno che si è aggravato con la crisi e con la riduzione delle commesse – ha spiegato Piero Cavallaro, responsabile regionale di Cna-Fita -. Soprattutto competitor dell’Est Europeo effettuano trasporti internazionali anche sul territorio italiano. Per legge, potrebbero effettuare fino a tre consegue oltre quella di arrivo, con un limite temporale di una settimana. Spesso, però, si fermano in Italia più a lungo di quanto consentito. Tutto ciò porta fuori mercato gli operatori italiani, in testa quelli altoatesini e trentini che operano a ridosso del confine. Chiederemo alle forze dell’ordine più severità nei controlli».