Dal 2006 al 2014 il trasporto merci in Italia è diminuito del 37 per cento

Dal 2006 al 2014 il trasporto merci su strada sia in Italia che in Europa è diminuito. Il calo del trasporto merci su strada in Italia, però, è stato molto maggiore rispetto alla media dei Paesi europei. Infatti, posti uguali a 100 i dati relativi all’anno 2006, la quota del trasporto merci su strada in Europa nel 2014 è stata 92,9, mentre la quota del trasporto merci su strada in Italia è stata 63.

Ciò vuol dire che in otto anni il traffico europeo delle merci su strada è calato di 7,1 punti percentuali, mentre quello italiano è diminuito di ben 37 punti percentuali. Questi dati derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Eurostat.

Come emerge dal grafico elaborato da Airp, i volumi di merci movimentate su strada in Italia e in Europa hanno subìto una prima importante fase di calo nel 2009 per effetto della crisi, hanno poi recuperato nel 2010, per poi calare nuovamente nel biennio 2011/2012. In particolare in questo biennio, il traffico merci su strada è calato drasticamente soprattutto in Italia, dove si è registrata una diminuzione di 27,7 punti percentuali rispetto al 2010.

A partire dal biennio 2013/2014, poi, vi è stata una ripresa, anche se non particolarmente sostenuta, per ciò che riguarda le merci movimentate sulle strade europee. In Italia, invece, dopo la leggera ripresa nel 2013 che aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza, nel 2014 si è assistito ad una nuova flessione di 5 punti percentuali, portando di fatto la quota di trasporto merci su strada al livello più basso dal periodo ante-crisi.

Secondo l’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile di Airp, vi sono vari motivi alla base del calo che contraddistingue la situazione del trasporto merci su strada nel nostro Paese. In primis, come più sopra si accennava, occorre considerare l’incertezza economica dovuta alla crisi degli ultimi anni. A ciò si aggiunge anche il forte aumento dei costi dei carburanti, nonché le criticità della rete infrastrutturale del trasporto stradale e la concorrenza della aziende di autotrasporto straniere.